Franca Alaimo
- 19/02/2010 23:01:00
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Questa poesia della grande Achmatova è un esempio di come si possano dire certe cose complesse con semplicità, quella che si raggiunge col mestiere, quando le parole vengonoa attentamente misurate, nè una in più, nè una in meno, e la lingua è ormai un canto spontaneo. Il ciclo delle stagioni, eterna fonte di ispirazione, semplicemnte perché la vita del singolo respira con il respiro del cosmo,suggerisce uno stato danimo;quel presentimento di vita che cova già nellinverno, che annuncia la speranza, si fa strada nel cuore e rende tutto più bello; anche la poeta comprende, nel cantare una vecchia filastrocca infantile, che la sua vita è un soltanto un ritmo circolare, non lineare, e che nellinverno delletà matura si può ancora rinascere,sentirsi uguali ad una primavera nuova. Una poesia bella, tenera, piena di speranza e luminosissima.
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